Silverio

Caricatura in colore, stile  Art Brut

 “Faccio un bel respiro. Non ho fretta. Già no.

Fa qualche mese la mia vita era differente. Era un’altra persona. Tutto girava veloce: lavoro, amici e feste. Qualcosa normale per questa età. Trenta due anni. Pensavo che i miei sogni si anno avverato: avevo il lavoro che mi piaceva di molto sforzo e responsabilità, ma anche molto creativo; vivevo da solo, avevo comodità e tutta la libertà che mi ci voleva… Tutto… Ma felicità si è svanita quando si ha confermato la diagnosi.

La stanchezza era normale col mio ritmo di vita e anche la perdita di peso, ma quando hanno cominciato altri sintomi, che no sparivano ho visitato il dottore. E dopo… il ritmo ha cambiato: prima le settimane passavano come un giorno, e adesso il giorno durava un’eternità.

Tutte le prove possibili. E la temibile diagnosi: leucemia. In un colpo si è svanito tutto, tranne la paura, che ci paralizza, che ci toglie la respirazione.

Settimane della raccolta de sangue per le cellule staminali.

Chemioterapia.

L’autotrapianto.

In tutto questo tempo ho pensato nella mia vita, negli sbagli e successi. Quasi tutto il tempo, meno nei giorni della chemio, dove l’unico pensiero mio era non vomitare lo stomaco.

Ho passato per questo da solo. Lo dovevo a me stesso, volevo farlo così. L’unica persona che lo sapeva era il mio capo. Con i genitori non fu difficile, parlavamo una volta alla settimana scarsi minuti e la conversazione era la stessa, perché doveva cambiare? Dopo aver rifiutato di uscire un paio di volte, gli “amici” sono scompariti dal radar.

Le domande: perché io? perché adesso? non ho saputo rispondere, perciò ho cercato altre, più facili, ma anche più scomode. Come non aveva posto per nascondermi doveva essere sincero con me stesso. Ho imparato ad accettare i miei errori, per essere queste parte della mia crescita e maturazione. Ho capito perché ho sfuggito del mio grande amore, degli amici dell’infanzia, della mia famiglia.

Nel fondo, 32 anni sono molti ani, ho vissuto molte cose e la più grande parte erano cose belle.

Il primo pasto senza vomitare mi ha permesso scoprire di nuovo i sapori, riportandomi all’ infanzia. Si sono fusi i colori, i sapori, gli olori in un piacere squisito. Non volevo pensare nel domani, volevo vivere ciò che potevo oggi.

E questo fiore, così bello e delicato, emana un olore dolce a polline e miele. Faccio un altro respiro. Mi piace. Il parco vicino da dove vivo è diventato il mio posticino preferito.

Terrò questo fiore, come il ricordo del mio nuovo compleanno. Il medico ha confermato che le analisi erano buone. Dovrei fare i controlli, ma, è molto probabile, che la leucemia se n’è andata.

Prenderò un permesso d’un anno, per scoprire l’Italia, bella, enigmatica e ricca. Scoprirò cosa vorrei fare nella mia nuova vita. Non importa quanti giorni o anni vivrò, voglio essere felice.

Prima fermata, il mio paese natale.“

Natalia.

Comentarios

Entradas populares de este blog

Helen _ Хелен

¡Oh Wagner!

Falsa tristezza_Фальшивая грусть